Don Natale Bellani
Cristo ha afferrato la mia vita
Prefazione di Luigi Negri
Collana: TestimoniNon è facile scandagliare la vita di un “quasi santo” e raccontarla in un libro. C’è il rischio di rimpicciolirne i gesti, i segni, il lascito. La persona tutta. Non mancano i ricordi, intendiamoci. Di quelli ce n’è a bizzeffe. Ma lui non lo si può ricordare. Don Natale Bellani è lì da vedere, ancora oggi, in tutti quelli che ha cambiato, guidato, plasmato alla luce della fede.
Di questo prete immenso colpiscono diverse cose. In particolare come Dio se ne sia servito per arrivare a molti. E ciò grazie a quella continua, severa e impellente ricerca del Mistero che lo divorava.
Nel giorno del suo quarantunesimo compleanno appuntò tra le pagine dei suoi diari questa preghiera, sintesi perfetta di quel che egli fu ogni giorno della sua vita: «Oggi compio quarantun’anni. Vorrei che il tempo che passa mi facesse capire che devo rischiare tutto e subito per raggiungere Cristo e la mia e altrui conversione».
Ha scosso la vita di centinaia di persone perché nella sua, di vita, vibrava la bellezza di un incontro. Don Natale Bellani, sacerdote cremonese scomparso nel 2009, lascia un’eredità a cui tutti possono attingere: seguire Cristo regala la pienezza del centuplo.
Nato in una famiglia dalla ricca tradizione di fede, entra in seminario a soli undici anni. Il periodo del sacerdozio (1970-2009) attraversa fasi di grande cambiamento in Italia, che egli vive pieno di slancio missionario: dalle battaglie sul divorzio e sull’aborto, al sostegno a Solidarność, alle decine di iniziative di respiro anche internazionale che promuove nelle sue parrocchie.
Carattere burbero ma uomo «affamato di amicizie sincere», grande animatore pastorale con una profonda cultura storica e classica, don Natale si dedica in particolare ai giovani, che sfida a ricercare incessantemente «ciò che davvero sazia il cuore dell’uomo».
Non si risparmia nella logorante battaglia legale per la rwandese Fides, né si sottrae all’accoglienza del romeno Gojiko, cui dedica lo stesso amore che si riserva a un figlio.
L’incontro con don Giussani decide la sua appartenenza a Comunione e Liberazione, «il modo con cui Cristo afferra la mia vita», scriverà nei suoi diari.
Instancabile nella ricerca dei segni della bellezza, insegna a gustarla dove più si manifesta: dal canto all’arte, alla letteratura, alla storia e alla liturgia.
Al suo funerale lo piangono centinaia di persone, ognuna delle quali ha avuto la grazia di godere, anche solo un briciolo, dell’amicizia di un prete così straordinario.
Libri affini
Rassegna Stampa
«Voglio portarvi tutti in Paradiso»
27 Luglio 2012
su "Tracce.it"
Don Natale Bellani: «Voglio portarvi tutti in Paradiso»
11 Febbraio 2012
su "Giornale del Popolo"
Don Natale Bellani. Un prete di tutti
18 Gennaio 2012
su "Tempi"